lunes, 1 de septiembre de 2008

Entrevista al camarada Gaurav en el Nº 9 de Resistenza, del CARC.



Il compagno Gaurav risponde alle domande della Redazione

Noi guardiamo alla vittoria dei comunisti in Nepal con fiducia ed entusiasmo perché è una tappa che apre la strada alle rivoluzioni proletarie del XXI secolo. Potresti descriverci brevemente la situazione attuale del Nepal e quali sono le contraddizioni principali che i comunisti devono affrontare in questa fase?
Apprezziamo assolutamente la vostra valutazione dove dite “guardiamo alla vittoria dei comunisti in Nepal con fiducia ed entusiasmo perché è una tappa che apre la strada alle rivoluzioni proletarie del XXI secolo”. Fare la rivoluzione nell’attuale situazione internazionale sfavorevole è un compito molto difficile. La rivoluzione in Nepal è la rivoluzione più avanzata dell’inizio del XXI secolo. Dato che questa rivoluzione chiaramente non ha sostegno, essenziale, a livello internazionale, i rischi sono realmente grandi. La situazione politica del Nepal è veramente complessa. Il PCN(maoista) è il partito che ha ottenuto più voti alle elezioni per l’Assemblea Costituente. I vecchi partiti, però, e principalmente il Congresso del Nepal, non possono accettare e comprendere realmente questo giudizio del popolo. Queste forze che difendono lo status quo stanno quindi cercando di restare aggrappate al potere statale e sfidano il giudizio popolare. La lotta in corso è tra queste forze e quelle progressiste.

La vittoria elettorale è stata una tappa fondamentale del processo rivoluzionario: milioni di persone hanno espresso la loro fiducia nel PCN(m). Come è cambiata la vita delle masse popolari del Nepal e come cambierà nella Repubblica Democratica dopo la vittoria sulla vecchia monarchia?
È vero che milioni di nepalesi hanno manifestato fiducia nel PCN(m) come una vera liberazione e come strumento per sostituire la vecchia società con una nuova. Ma gli stessi vecchi partiti che hanno come scopo centrale il mantenimento dello status quo sono diventati ostacoli per il rinnovamento sociale. La vecchia monarchia è stata rovesciata, ma le relazioni feudali non sono cambiate e quindi la vita delle masse è ben lungi dall’essere mutata. E’ il partito maoista che dovrà guidare il paese in modo da apportare nuovi cambiamenti nella società, perché questo partito è quello più deciso e adatto a realizzare tale obiettivo.

Quali sono le maggiori contraddizioni entro il popolo con cui ha a che fare il nuovo potere democratico? Quali sono le principali prospettive e proposte concrete oggi possibili per superare le divisioni etniche e di casta e per costruire la democrazia popolare?
Nella società presente ci sono due tipi di contraddizione: quella antagonista e quella non antagonista. La contraddizione tra la classe feudale e i contadini, la contraddizione tra il capitalismo burocratico e la borghesia compradora da una parte e le masse lavoratrici dall’altra, quella fra i reazionari e le larghe masse sono le contraddizioni principali. Si possono risolvere solo con la trasformazione rivoluzionaria della società. Ci sono altre contraddizioni tra vari settori delle masse, per esempio la contraddizione tra i contadini e la classe operaia, la contraddizione tra differenti settori della società, ecc. Sono contraddizioni non antagoniste che si possono risolvere tramite l’educazione e i compromessi.
Il Nepal è un paese multietnico, multilinguistico, multiculturale e multirazziale. Solo la repubblica di nuova democrazia può risolvere questi problemi. Tutte le comunità etniche dovranno avere uguali diritti in tutte le sfere della vita, dello Stato, della rappresentanza nelle istituzioni politiche, ecc. fondandosi sul principio dell’inclusione e delle rappresentanze proporzionali.

Qual è stato il ruolo delle donne nella Guerra Popolare Rivoluzionaria di Lunga Durata e che ruolo hanno oggi nella costruzione della democrazia popolare?
Le donne hanno avuto un ruolo immensamente importante nell’iniziare e sviluppare la Guerra Popolare in Nepal. Non solo hanno partecipato alla Guerra Popolare, ma sono state in prima linea per tutto il suo corso. Sono state una vera forza della guerra. Le donne reggono la metà del cielo. Sono ugualmente importanti per la società e ad esse vanno riservate uguale rappresentanza e uguali opportunità in tutta la vita della società. In base a questo principio il numero delle rappresentanti donne nell’Assemblea Costituente è un terzo del totale, cosa mai successa nella storia del Nepal. Le ragazze hanno titolo ad avere uguale partecipazione alla proprietà dei genitori come i loro fratelli. Le donne degli altri paesi, inclusi quelli capitalisti, avrebbero da imparare dalle donne nepalesi, che hanno scritto la storia con il sangue.

L’applicazione del principio “fermezza strategica - flessibilità tattica” ha consentito al PCN(m) di articolare l’offensiva contro le forze reazionarie su molti fronti. Come avete sviluppato la dialettica tra operazioni militari e partecipazione alle elezioni e quale dibattito c’è stato dentro al partito per elaborare questa sintesi?
È un principio che vale ancora nella situazione attuale in Nepal. È vero che questo nostro principio ci ha consentito di sconfiggere il principale nemico del popolo nepalese, la monarchia vecchia di 240 anni, e di instaurare la Repubblica Federale Democratica del Nepal. C’è una relazione dialettica tra l’offensiva militare e le elezioni. È stata la grande Guerra Popolare che ha posto le basi per lo storico movimento di massa dei 19 giorni che ha portato alla resa dell’allora re Gyanendra (ndr - nel mese di aprile del 2006 un’ondata di proteste, scioperi, manifestazioni e scontri con l’esercito portò all’abdicazione del re che lasciò il potere nelle mani del Parlamento). L’elezione dell’Assemblea Costituente tenutasi con successo in maggio ha pavimentato la strada per realizzare la Repubblica e istituzionalizzarla dopo le elezioni del primo Presidente. Operazioni militari ed elezioni sono complementari. Questo però non si applica a tutte le elezioni. Le elezioni parlamentari e le altre elezioni di tipo reazionario si escludono a vicenda.

Il PCN(m) è uno dei partiti che ha impugnato la bandiera del marxismo-leninismo-maoismo per portare avanti la lotta rivoluzionaria e combattere il revisionismo. Puoi specificare il modo in cui avete condotto la lotta contro il revisionismo?
È vero che il PCN(m) aderisce al marxismo-leninismo-maoismo e lo riconosce come un’ideologia invincibile del proletariato e di tutte le classi oppresse del mondo. Quanto al revisionismo, è l’ideologia della classe borghese dentro il movimento della classe operaia. È necessario sconfiggere il revisionismo alla radice. Ci sono due modi per sconfiggere il revisionismo: attraverso la lotta ideologica e politica e facendo la rivoluzione; il secondo modo è molto più efficace del primo. Il marxismo-leninismo-maoismo è il vero strumento per combattere e sconfiggere il revisionismo. Il nostro Partito ha combattuto il revisionismo in entrambi i modi. L’Unione dei Marxisti-Leninisti, il più grande partito revisionista del Nepal, è stato ridotto alla terza posizione nelle elezioni dell’Assemblea Costituente.

La Rivoluzione di Nuova Democrazia apre la strada alla rivoluzione socialista. Ci puoi spiegare in cosa consiste la Rivoluzione di Nuova Democrazia in Nepal e quali tappe sono necessarie per avanzare verso la rivoluzione socialista?
Per tutti i comunisti l’ultimo obiettivo è il comunismo. Prima del comunismo, dobbiamo passare per il socialismo. In una società arretrata, dove permane il feudalesimo o il semi feudalesimo, non possiamo fare il socialismo in un colpo solo. In questi paesi, dobbiamo passare attraverso una rivoluzione democratica borghese diretta dal proletariato. Perciò la rivoluzione democratica borghese diretta dal proletariato si chiama Rivoluzione di Nuova Democrazia. Lo sviluppo socio-economico del Nepal dimostra che si tratta di una società semifeudale e semicoloniale e che quindi lo stadio per la rivoluzione è quello della Nuova Democrazia. Dopo aver portato a termine la Rivoluzione di Nuova Democrazia, dobbiamo procedere verso il socialismo.

Il PCN(m) ha ripetuto diverse volte che in Nepal bisogna sviluppare un’economia mercantile. Ci puoi spiegare cosa significa, quali forme e metodi intendete utilizzare per promuovere questo sviluppo?
Il nostro partito non sostiene l’economia mercantile. Desideriamo sviluppare l’economia nazionale e perciò intendiamo promuovere il capitale nazionale e le industrie nazionali. Non bisogna confondere il capitale nazionale con il capitale mercantile.

Come hanno risposto i gruppi imperialisti e particolarmente il governo indiano alla vostra vittoria? E come invece hanno risposto le masse popolari?
Ovviamente, i gruppi imperialisti internazionali e il governo indiano non saranno felici della forza crescente dei maoisti in Nepal. Negli ultimi dieci anni di Guerra Popolare tutti costoro hanno fornito al re ogni sostegno per sopprimere la rivoluzione popolare, ma hanno fallito completamente il tentativo di soffocarla con mezzi militari. Hanno capito che militarmente non era possibile farlo. Hanno sostenuto il processo di pace, l’elezione dell’Assemblea Costituente e gli altri processi con la speranza di portare i maoisti alla sconfitta svolgendo pacifiche elezioni. Credevano che il partito maoista sarebbe stato messo ai margini nelle elezioni dell’Assemblea Costituente e quindi hanno preso posizione a favore delle elezioni. Completamente all’opposto delle loro aspettative, il partito maoista ha conquistato la vittoria elettorale nell’intero paese. Si è fatto un gran parlare del fatto che erano arrabbiati con le loro agenzie di intelligence secondo le quali i maoisti avrebbero ottenuto un risultato marginale. Perciò hanno accettato questo risultato per costrizione.
Per quanto riguarda le masse popolari, esse hanno celebrato queste elezioni come una grande vittoria. Abbiamo saputo che le masse di molti paesi del mondo hanno celebrato questa come una loro vittoria.

Data l’importanza che il nostro partito dà a questa vittoria nel Nepal e al valore che dà ai comunisti nepalesi che l’hanno ottenuta, stiamo iniziando una vasta campagna per farla conoscere e propagandarla tra le masse e i lavoratori italiani, così che possano seguire l’esempio del Nepal per rafforzare la loro consapevolezza che sconfiggere le forze reazionarie è possibile e anche necessario. Come pensate che i comunisti che vivono e lavorano nei paesi imperialisti possono meglio sostenere la vittoria dei comunisti in Nepal?
Ci fa molto piacere sapere che il vostro partito dà importanza a questa vittoria e cerca di educare le masse rivoluzionarie italiane attraverso l’esempio della vittoria del Nepal organizzando una vasta campagna di propaganda. Il miglior sostegno che i comunisti rivoluzionari dei paesi imperialisti possono darci è quello di fare avanzare il movimento rivoluzionario nei loro paesi. In secondo luogo, possono sostenere la rivoluzione con la propaganda e altre forme di sostegno. Gradiremo di cuore qualsiasi forma di sostegno sarete in grado di sviluppare nel vostro paese.

Poco dopo il rilascio di questa intervista, il compagno Prachanda, massimo dirigente del PCN(m), è diventato capo del governo. Un altro risultato storico per l’affermazione della democrazia popolare in Nepal e per la rinascita del movimento comunista a livello mondiale.

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