miércoles, 19 de octubre de 2011

Italia: Declaración del PCm de Italia.

it's right to rebel ! iit needs proletarian and popular
revolt ! only solution, revolution !


15 ottobre - è giusto ribellarsi ! serve la rivolta proletaria e popolare !
unica soluzione la rivoluzione !

Il 15 ottobre oltre 300.000 persone sono confluite a Roma per una grande
manifestazione,provenienti da posti di lavoro,scuole,quartieri di tutta
Itali, organizzati da tutte le forze che si oppongono al governo -non nel
parlamento dove non c'è una reale opposizione - e allo scaricamento della
crisi sulla pelle delle masse popolari del nostro paese; tanti sono venuti
non organizzati.
La grande parte di essi è venuta a Roma per sviluppare il conflitto, per non
fare una altra sia pur partecipata e colorata, tradizionale e innocua
passeggiata romana, ma con la volontà, la voglia e la speranza di assediare
i palazzi del potere, le banche, per colpire politicamente e socialmente i
respondabili della crisi, con la volontà, la voglia e la speranza di
incidere realmente nella situazione politica sociale.
Contro questa volontà, voglia e esigenza una minoranza di 'indignati',
pacifisti istituzionali, e organizzazioni e dirigenti disobbedienti uniti
per l'alternativa, l'ala destra del sindacalismo di base e di classe , il
cobas confederazione ecc hanno preteso il monopolio,imposto, agito perchè
invece la manifestazione fosse tranquilla e ordinata per ascoltare i loro
comizi finali e i tradizionali concerti, in sintonia con ciò che voleva
l'opposizione parlamentare- che pure essi dicono di
combattere - in sintonia con iquella parte del capitale finanziario e
industriale che voleva utilizzare anche questa manifestazione di
'indignazione' per favorire il ricambio di governo da Berlusconi, puttaniere
e sputtanato a livello nazionale e internazionale a un più serio governo dei
padroni; una manifestazione in accordo con il Ministero degli interni- con
cui lavorando insieme i signori leader degli 'indignati' del comitato 15
ottobre, bernocchi,
casarini- che consentiva a un percorso, volto a depotenziare la
manifestazione, questa era ed è stata una vera strumentalizzazione delle
masse affluite a Roma, un cavalcare la tigre della grande partecipazione; da
politicanti esperti volevano e hanno usato i livelli attuali di coscienza di
una parte rilevante del corteo ai propri fini coscienti di
riformisti,politicanti, venditori di fumo e carriere personali ecc.
Era assolutamente necessario far saltare questo disegno, era necessario
ribellarsi in tutte le forme possibili al fallimento vero della
manifestazione, che era la sua innocuità, il suo riflesso nel vuoto
balbettio televisivo e mediatico, cosi
unanimamente accolto dalla borghesia e dai suoi mass media.
La ribellione organizzata e spontanea avvenuta sin dall'inizio, prima da
diverse centinaia di giovani studenti, proletari,precari, disoccupati, poi
di diverse migliaia, ha visto l'immediata e pianificata reazione della
polizia in assetto di guerra e con l'uso di sempre - da genova ai no tav -
di mezzi militari illegali per reprimere con blindati e caroselli che
mettono a rischio l'incolumità e la vita di tanti manifestanti. E allora
battaglia è stata, una grande battaglia, che ha messo in varie occasioni in
fuga le forze dell'ordine.
Il blindato abbandonato dalla polizia, dato alle fiamme, con la scritta
'Carlo Giuliani vive' è stata la straordinaria immagine e sostanza di questa
giornata.Ha unito questa ribellione alle ribellioni che hanno attraversato e
attraversano l'Europa, hanno indicato netto e chiaro che ciò che serve è la
rivolta sociale; hanno animato lo spettro, temuto da tutti
borghesi,riformisti,vendipopoli e arruffapopoli alla casarini bernocchi, lo
spettro della rivoluzione necessaria e possibile, unica soluzione se si
vuole uscire dalla crisi del capitale e dell'imperialismo.
Per questo non si può che essere parte dei ribelli, dalla parte dei ribelli
!
Certo il nostro Partito e tutti noi avremmo voluto e noi con le attuali
forze disponibili per questo siamo andati a roma, che effettivamente
centomila persone marciassero su Palazzo Chigi e il Parlamento,- è questo
voleva la maggioranza dei proletari e masse popolari italiane, sfidiamo
tutti a direil contrario - per dare un senso politico e un obiettivo di fase
a questa
battaglia; ma se questo non è avvenuto, non è certo colpa, di chi questa
battaglia ha sostenuto, pagando anche un prezzo di feriti, arresti, odiosa e
vile campagna fascista di criminalizzazzione mediatica a cui si aggiungono
in qualità di servi i pacifinti e i casarini-bernocchi; servi dei servi
perchè naturalmente non ci sono dubbi sul ruolo di servizio svolto da
dirigenti sindacali e dei partiti della sinistra ufficiale che sono da
sempre e quotidianamente dall'altra parte rispetto alle lotte vere, ai
movimenti veri, alla ribellione giovanile, proletaria e popolare quando si
esprime.
Certo avremmo preferito uno sviluppo della battaglia come quella condotta
prima durante e dopo il 3 luglio, il movimento No tav; ma sono altri che non
hanno svolto o non sono riusciti a svolgere la propria parte a Roma non
certo i ribelli.
Certo noi non siamo 'black block', noi siamo e sosteniamo 'red block' ma
siamo innanzitutto proletari comunisti impegnati quotidianamente, nella
costruzione del PCm, nella lotta di classe che lavoriamo per costruire il
Partito Comunista maoista, rivoluzionario, un fronteunito rivoluzionario,
un esercizio della forza della classe operaia, dei proletari e delle masse
perchè pensiamo in tutta sincerità che solo così gli obiettivi della
ribellione si possono raggiungere, ma la ribellione non contraddice, ma
alimenta questa necessità urgente di marciare su questa strada.
Ora la borghesia scatena la repressione,vuole approvare leggi speciali,vuole
approfittare per vietare i cortei a partire da quello previsto degli operai
della fiat e della fincantieri del 21 ottobre, deviare l'attenzione
delle masse dalla crisi e concentrarlo su 'macchine bruciate, impalcature
bruciate di cittadini comuni'.
Il governo Berlusconi,Bossi, Romano, Scilipoti, spalleggiato dal questurino
fascista Di Pietro - che torna alle origini- e dall'opposizione parlamentare
balbettante e al servizio del nuovo governo dei padroni in incubazione,
vuole salvarsi dal discredito e crisi di legittimità, buttandola sullo stato
di polizia.
Bisogna con forza contrastare questa strada intrapresa e questo dovrebbe
essere chiaro a tutti i tipi di opposizione a questo governo.Nel l farlo
bisogna far leva sui proletari in lotta, il movimento degli studenti, le
masse precarie e disoccupate. Difendersi dalla repressione, significa unire
alla denuncia e alle buone ragioni dei ribelli,di cui siamo
e ci sentiamo parte, alla lotta democratica e antifascista contro le leggi
speciali, l'offensiva delle lotte sociali.
La forza di argomenti di sempre sempre dei comunisti e dei rivoluzionari:
cos'è una vetrina delle banche rotta rispetto alla rapina permanente che il
sistema bancario e finanziario rappresenta sino alla crisi devastante di
questi mesi come espressione naturale del sistema del capitale ?
Chi dovrebbe andare in galera in questo paese banchieri e politicanti
corrotti o i giovani che si ribellano ?
Come si può uscire da tutto questo senza una rivolta proletaria e sociale
che rovesci questa classe dominante e apra la strada a una rivoluzione che
ponga il potere nelle mani dei proletari e delle masse popolari ?
Serve a noi come a tutti lotta d'avanguardia e di massa, serve unità dei
comunisti per costruirere il partito rivoluzionario autentico Partito
Comunista maxista-leninista-maoista, serve un fronte rivoluzionario, serve
un fronte proletario,
ma questi strumenti servono per sostenere ed essere ribelli coscienti,
organizzati, non per riproporre le strade vecchie che hanno portato ai
miserabili di Roma, bernocchi, casarini
ecc.

libertà con i compagni arrestati
fronte unito contro la repressione e lo stato di polizia
la repressione non spegne ma alimenta la ribellione
la rivoluzione non è un pranzo di gala..


proletari comunisti - PCm Italia
18 ottobre 2011

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