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Il governo Renzi e
i suoi Ministri cantano dagli schermi televisivi una canzone sempre più stonata.
Parlano di superamento della crisi, ripresa, crescita dell’occupazione, quando
avanza esattamente il contrario. Fabbriche che chiudono, licenziamenti di massa
e mascherati, nella scuola come nei servizi, precarietà permanente con il
famigerato jobs act, cancellazione della sanità e scuola pubblica, libertà di
licenziare ma anche di sfruttare, eludere le norme di sicurezza e ambientali;
attacchi volgari alla libertà di sciopero, alle organizzazioni sindacali che
lottano; repressione poliziesca e giudiziaria verso i movimenti che contrastano
il “sacco” della città e del territorio.
Un governo ben
dentro l’alleanza infame degli Stati imperialisti e delle loro Istituzioni per
scaricare la crisi sulle masse e per fronteggiare l’ondata di migranti che loro
stessi hanno provocato con eserciti, chiusura delle frontiere, filo spinato,
carceri e campi di concentramento.
Un governo che
trasforma quotidianamente le Istituzioni in cosa propria, in cosa dei padroni,
dei ricchi, gestendo il parlamento come massa di lacchè che dicono sì a tutto.
Un governo di una
casta che dietro le belle faccine nasconde la corruzione sistemica di Banche,
partiti, Amministrazioni.
Un governo con
ministri improponibili e inamovibili.
Un governo che pur
di far passare le sue leggi si allea con losche figure criminali, da ‘mafia
capitale’ agli affaristi massoni di Verdini, alla mafia riciclata di
Cuffaro.
Un governo che ora
pretende, dopo aver fatto passare la riforma costituzionale reazionaria, di
realizzare il sogno della Repubblica presidenziale che in questi anni diversi
governi, da Fanfani a Berlusconi, non sono riusciti a realizzare, per arrivare
ad un regime moderno fascista a dittatura personale.
Un governo che ora
ci trascina in tutte le guerre possibili, dalla Siria all’Iraq, alla missione
imperialista e neocoloniale in Libia. Questo governo non si spazza via con le
elezioni, come anche la cosiddetta “sinistra” fuori dal parlamento e parte del
movimento sostengono.
Questo governo
domanda invece una lotta davvero generale che assuma i caratteri di una “guerra
prolungata”, una lotta che necessita di un partito comunista rivoluzionario
autentico, un fronte unito delle masse popolari, una forza combattente
d’avanguardia legata alle masse, costruiti nel fuoco della lotta di classe in
stretto legame con le masse. Se vogliamo realmente cambiare la situazione.
Proletari comunisti – PCm
Italia
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