Sui fatti di atene - la posizione dell'assemblea popolare di Syntagma Square e ripresa del comunicato di proletari comunisti
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.Grecia – Comunicato dell’Assemblea Popolare di Syntagma Square
Dopo Varkiza (1), il Politecnico (2), la Facoltà di Chimica (1979)(3), Dicembre 2008 (4) e altre Dicembre 2008 (4) e altre situazioni, la realtà torna ancora una volta a rivelare il ruolo del Partito che sistematicamente tradisce le lotte popolari. E se fino ad ora hanno soffocato, con le loro sedi di partito ogni sciopero generalizzato e determinato in tutti questi anni, se hanno infangato tutte le rivolte come delle “provocazioni”, di nuovo la storia dimostra che non si è trattato di “semplici errori politici” ma di una posizione coordinata e consapevole nel difendere la dittatura parlamentare e le relazioni capitalistiche finanziarie e sociali. Ecco perché ieri (20/10), di nuovo, anche se fino a quel momento avevano chiamato la gente a dimostrare per il rovesciamento del governo. Hanno fatto da guardia alle tranquille operazioni del parlamento e invece di assediarli, hanno agito ancora più barbaramente rispetto alla polizia, spaccando teste e portando i dimostranti alle forze delle repressione. La cosa peggiore è che hanno legittimato lo stato, che ha ucciso uno dei loro compagni, dando la colpa a qualche violenza parastatale.
Da ieri in poi, definitivamente e irreversibilmente, il cosiddetto “Partito Comunista” non è altro che una barriera contro il tentativo di bruciare il corpo parlamentare. Ogni libero essere umano in lotta per la sua dignità in questi giorni cruciali deve politicamente considerarlo come obiettivo (in risposta). Questa dichiarazione non deve essere letta come una divisione nel movimento. Possiamo avere problemi comuni e obiettivi comuni con i semplici elettori del “Partito Comunista”, ma i politici e la pratica della leadership alla quale sono collegati segue le parole d’ordine del governo e del FMI, UE e BCE. Non abbiamo mai marciato fianco a fianco con loro, non saranno mai con noi. Dobbiamo tenere a mente che il “Partito Comunista” agirà come quinta colonna del regime dittatoriale, sperando ancora una volta di ottenere qualche seggio parlamentare, come nel 1990 (5).
La posizione di tutti i raggruppamenti politici, parlamentari o no, che supportano le azioni del “Partito Comunista", sia indirettamente restando in silenzio, o direttamente mediante dichiarazioni, sono equamente condannabili. Fino a quando i partiti rimarranno dentro un compromesso parlamentare di ricevitori di ordini dalla TROIKA e continueranno a ricevere i loro grandi stipendi, saranno del tutto corresponsabili per ciò che è successo fino ad ora e di ciò che accadrà. I loro voti contrari ai memorandum e alle leggi combinate rivelano precisamente il loro ruolo nella dittatura: essi offrono l’alibi del dialogo aperto e della democrazia, in questa totale montatura parlamentare, al fine di impoverire la gente per continuare a contare schede elettorali in ogni votazione di leggi fissata e predeterminata che abolisce il loro futuro – mentre allo stesso tempo vengono riempiti con l’illusione che qualcuno parli per loro e nel loro interesse. Cosi, la gente lascia l’opposizione ai professionisti della politica, e non sente la necessità di reagire immediatamente in prima persona. Ogni voto, anche a partiti extraparlamentari della “sinistra estrema” alle elezioni locali e nazionali è nient’altro che olio negli ingranaggi (della macchina) e la legittimazione della “correttezza” dell’attuale dittatura parlamentare.
Dal 25 Maggio, quando per la prima volta ci siamo riuniti in piazza, abbiamo mostrato la democrazia diretta come capacità di ciascuno di partecipare, consultare, l’uno con l’altro, per modellare idee insieme e autonomamente, lontano da etichette ideologiche o parlamentari. Dobbiamo rimanere qui, contro la loro bancarotta parlamentare e la loro burocrazia.
CI STIAMO RIPRENDENDO LE NOSTRE VITE NELLE NOSTRE STESSE MANI
DEMOCRAZIA DIRETTA ORA
Assemblea Popolare di Syntagma Square, 21/10/11
lLo sciopero generale di due giorni in Grecia dimostra la grande volontà dei lavoratori e delle masse popolari di opporsi fino in fondo alla devastante crisi
economica scaricata selvaggiamente sui proletari, giovani, masse popolari.
Era giusto ad Atene , come lo era a Roma, andare fino in fondo in questa lotta assediando fino all'invasione del Parlamento greco.
E' sbagliato fare servizi d'ordine contro parte dei manifestanti che vogliono raggiungere questo obiettivo, indipendentemente dalla condivisione di ideologia e prassi.
Per questo i fatti di Atene vanno addebitati alla responsabilità del PAME_KKE, e non perchè 'stalinista' come coloro che vogliono solo colpire l'ideologia e la prospettiva del comunismo dicono, ma perchè interni a una logica che non considera che la situazione reale non è di solo scioperi generali e grande movimento di massa, ma di rivolta proletaria e sociale che possa andare fino all'insurrezione popolare. Per cui l'unità del movimento è in questa prospettiva che va creata, altrimenti si fa gioco dell'avversario di classe e si realizza nel movimento una contrapposizione non corrispondente alla realtà da costruire.
I giovani ribelli andavano accolti nella manifestazione e insieme esercitare il massimo della forza. Ogni altra strada è perdente e dannosa.
La morte del lavoratore dispiace a tutti ed è stata causata dai lacrimogeni della polizia e non certo da presunte aggressioni da parte dei manifestanti ribelli, non è giusta usarla per una criminalizzazione.
Proletari comunisti - PCm Italia21-10-2012
.Grecia – Comunicato dell’Assemblea Popolare di Syntagma Square
Dopo Varkiza (1), il Politecnico (2), la Facoltà di Chimica (1979)(3), Dicembre 2008 (4) e altre Dicembre 2008 (4) e altre situazioni, la realtà torna ancora una volta a rivelare il ruolo del Partito che sistematicamente tradisce le lotte popolari. E se fino ad ora hanno soffocato, con le loro sedi di partito ogni sciopero generalizzato e determinato in tutti questi anni, se hanno infangato tutte le rivolte come delle “provocazioni”, di nuovo la storia dimostra che non si è trattato di “semplici errori politici” ma di una posizione coordinata e consapevole nel difendere la dittatura parlamentare e le relazioni capitalistiche finanziarie e sociali. Ecco perché ieri (20/10), di nuovo, anche se fino a quel momento avevano chiamato la gente a dimostrare per il rovesciamento del governo. Hanno fatto da guardia alle tranquille operazioni del parlamento e invece di assediarli, hanno agito ancora più barbaramente rispetto alla polizia, spaccando teste e portando i dimostranti alle forze delle repressione. La cosa peggiore è che hanno legittimato lo stato, che ha ucciso uno dei loro compagni, dando la colpa a qualche violenza parastatale.
Da ieri in poi, definitivamente e irreversibilmente, il cosiddetto “Partito Comunista” non è altro che una barriera contro il tentativo di bruciare il corpo parlamentare. Ogni libero essere umano in lotta per la sua dignità in questi giorni cruciali deve politicamente considerarlo come obiettivo (in risposta). Questa dichiarazione non deve essere letta come una divisione nel movimento. Possiamo avere problemi comuni e obiettivi comuni con i semplici elettori del “Partito Comunista”, ma i politici e la pratica della leadership alla quale sono collegati segue le parole d’ordine del governo e del FMI, UE e BCE. Non abbiamo mai marciato fianco a fianco con loro, non saranno mai con noi. Dobbiamo tenere a mente che il “Partito Comunista” agirà come quinta colonna del regime dittatoriale, sperando ancora una volta di ottenere qualche seggio parlamentare, come nel 1990 (5).
La posizione di tutti i raggruppamenti politici, parlamentari o no, che supportano le azioni del “Partito Comunista", sia indirettamente restando in silenzio, o direttamente mediante dichiarazioni, sono equamente condannabili. Fino a quando i partiti rimarranno dentro un compromesso parlamentare di ricevitori di ordini dalla TROIKA e continueranno a ricevere i loro grandi stipendi, saranno del tutto corresponsabili per ciò che è successo fino ad ora e di ciò che accadrà. I loro voti contrari ai memorandum e alle leggi combinate rivelano precisamente il loro ruolo nella dittatura: essi offrono l’alibi del dialogo aperto e della democrazia, in questa totale montatura parlamentare, al fine di impoverire la gente per continuare a contare schede elettorali in ogni votazione di leggi fissata e predeterminata che abolisce il loro futuro – mentre allo stesso tempo vengono riempiti con l’illusione che qualcuno parli per loro e nel loro interesse. Cosi, la gente lascia l’opposizione ai professionisti della politica, e non sente la necessità di reagire immediatamente in prima persona. Ogni voto, anche a partiti extraparlamentari della “sinistra estrema” alle elezioni locali e nazionali è nient’altro che olio negli ingranaggi (della macchina) e la legittimazione della “correttezza” dell’attuale dittatura parlamentare.
Dal 25 Maggio, quando per la prima volta ci siamo riuniti in piazza, abbiamo mostrato la democrazia diretta come capacità di ciascuno di partecipare, consultare, l’uno con l’altro, per modellare idee insieme e autonomamente, lontano da etichette ideologiche o parlamentari. Dobbiamo rimanere qui, contro la loro bancarotta parlamentare e la loro burocrazia.
CI STIAMO RIPRENDENDO LE NOSTRE VITE NELLE NOSTRE STESSE MANI
DEMOCRAZIA DIRETTA ORA
Assemblea Popolare di Syntagma Square, 21/10/11
lLo sciopero generale di due giorni in Grecia dimostra la grande volontà dei lavoratori e delle masse popolari di opporsi fino in fondo alla devastante crisi
economica scaricata selvaggiamente sui proletari, giovani, masse popolari.
Era giusto ad Atene , come lo era a Roma, andare fino in fondo in questa lotta assediando fino all'invasione del Parlamento greco.
E' sbagliato fare servizi d'ordine contro parte dei manifestanti che vogliono raggiungere questo obiettivo, indipendentemente dalla condivisione di ideologia e prassi.
Per questo i fatti di Atene vanno addebitati alla responsabilità del PAME_KKE, e non perchè 'stalinista' come coloro che vogliono solo colpire l'ideologia e la prospettiva del comunismo dicono, ma perchè interni a una logica che non considera che la situazione reale non è di solo scioperi generali e grande movimento di massa, ma di rivolta proletaria e sociale che possa andare fino all'insurrezione popolare. Per cui l'unità del movimento è in questa prospettiva che va creata, altrimenti si fa gioco dell'avversario di classe e si realizza nel movimento una contrapposizione non corrispondente alla realtà da costruire.
I giovani ribelli andavano accolti nella manifestazione e insieme esercitare il massimo della forza. Ogni altra strada è perdente e dannosa.
La morte del lavoratore dispiace a tutti ed è stata causata dai lacrimogeni della polizia e non certo da presunte aggressioni da parte dei manifestanti ribelli, non è giusta usarla per una criminalizzazione.
Proletari comunisti - PCm Italia21-10-2012
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