martes, 19 de marzo de 2019

ITALIA: CAMPAGNA PER LA LIBERAZIONE DI AJITH, DIRIGENTE DEL PCI(M) - IL MESSAGGIO DEL PCm Italia


Ieri, 18 marzo, in diverse città italiane e in molti altri paesi si sono svolte iniziative di solidarietà, nella giornata internazionale per la liberazione del compagno Konnath Muraleedharan, nome di battaglia Ajith, dirigente del Partito Comunista Maoista dell’India, in carcere dal 2015, insieme al compagno Ismail Hamza.
 
 
MESSAGGIO DEL PARTITO COMUNISTA maoista - Italia
Chi è il grande compagno Ajith
L’unico crimine commesso dal compagno Ajith è aver dedicato tutta la sua vita all’instancabile lotta contro l’oppressione. Oppressione di classe, oppressione di casta, oppressione genere, oppressione nazionale, contro l’oppressione imperialista che le genera tutte e per la rivoluzione e la giustizia sociale.
Ebbene sì! Il compagno Ajith ha fatto tutto ciò, dedica la sua vita alla lotta implacabile contro il sistema che sfrutta, opprime, stritola e succhia i sangue di centinaia di milioni di dannati della terra!

Il compagno Ajith è un grande internazionalista che ha lavorato sempre per unire i comunisti di tutto il mondo in un’unica organizzazione mondiale, prima nella lotta per elevare l’unità e linea ideologica
e politica del MRI, poi, dopo il collasso di questo, nei continui sforzi per dare al proletariato mondiale una nuova organizzazione internazionale fondata sul MLM e sulla lotta alle posizioni revisioniste che avevano liquidato il MRI.
Ajith ha lavorato per l'unità dei proletari dei paesi imperialisti con i popoli oppressi nei paesi oppressi dall'imperialismo, contro ogni posizione equivoca di “internazionalismo imperialista”, dando, con i sui saggi teorici e i risultati pratici del suo lavoro, un importante contributo.

Il compagno Ajith ha lavorato per l'unità dei comunisti in India in un unico Partito, dai tempi della sua lotta per opporsi, resistere e infine sconfiggere liquidare la linea opportunista affermatasi nella direzione suo stesso Partito alla fine degli anni 80 fino alla vittoriosa conclusione, nel 2014, della fusione del PCI(M-L) [Naxalbari] di cui era segretario con il PCI(Maoista). Il suo lavoro ha portato un importante contributo sia pratico, all'avanzamento ed estensione della guerra popolare, che teorico e ideologico, per sviluppare una strategia e tattica che la porti la guerra popolare alla vittoria.

Ha lavorato sempre a sostegno alle lotte di liberazione e alle lotte proletarie contro fascismo e imperialismo, tanto nei paesi oppressi quanto nei paesi imperialisti, indicando sempre con precisione chi sono i veri e falsi amici di queste lotte e su quale linea delimitare il nostro campo.

Il compagno Ajith è un grande teorico marxista-leninista-maoista che ha sempre combattuto il revisionismo, l'opportunismo e l'estremismo infantile nel movimento comunista in tutto il mondo. Esemplari sono la sua critica dell’Avakianismo e l’acuta analisi del processo che ha interrotto la rivoluzione in Nepal, delle cause della degenerazione revisionista.

Il compagno Ajith è sempre stato un forte sostenitore sin dal primo momento, della costituzione costruzione del Partito comunista in Italia e di noi maoisti italiani che lo stiamo facendo, senza mai farci mancare il suo autorevole supporto e preziose indicazioni.
Per tutte queste ragioni, Ajith è un nostro compagno che vogliamo venga strappato dalle grinfie dello stato fascista indiano e dell'imperialismo, perché ritorni al suo posto e al suo impegno di grande comunista marxista-leninista-maoista e di rivoluzionario internazionalista autentico.

Fin dalla sua cattura si è sviluppata nel mondo una campagna per difenderlo e ottenerne la liberazione, cui hanno aderito, oltre che rivoluzionari di ogni continente, tanti organismi di difesa dei diritti umani e dei prigionieri politici e notissime personalità della cultura mondiale. Di recente l’Alta Corte di Mumbay ha riconosciuto al compagno Ajith il beneficio della libertà su cauzione, ma ha sospeso questa decisione, per dare ai suoi persecutori il tempo di preparare l’appello.
È tempo che si faccia sentire ancora e sempre più forte il grido “libertà per Ajith e tutti i prigionieri politici in India!”
Libertà per Ajith!
Viva la guerra popolare!
Viva l'internazionalismo proletario!
Viva la rivoluzione proletaria mondiale!
Laal salam!

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